domenica 11 novembre 2012

Il MOSSAD cos'è




Il Mossad , in ebraico: המוסד למודיעין ולתפקידים מיוחדים "Istituto per l'intelligence e servizi speciali"), conosciuto semplicemente come Mossad, è l'agenzia di intelligence ed un servizio segreto dello Stato di Israele che assolve al compito di studiare e prevenire, attraverso una fitta rete di informatori e operatori specializzati ed attraverso una intensa attività di spionaggio, attività che possano compromettere la sicurezza nazionale israeliana.
Attiva fin dal 1949 Il Mossad è stato creato ufficialmente per la lotta al terrorismo di matrice islamica e nell'ambito delle operazioni aventi come scopo la raccolta di informazioni segrete di interesse statale. Nel marzo 1951, il Mossad fu ufficialmente riconosciuto come parte della struttura burocratica che assiste il primo ministro, autorità a cui risponde direttamente. Si stima che i dipendenti del Mossad siano circa 1.200.

Secondo alcuni osservatori pare autorizzato ad atti sotto copertura (incluse azioni paramilitari ed eliminazioni). Inoltre si ritiene sia stato utilizzato per scopi politici e di vendetta.

L'agenzia provvede principalmente alle azioni di spionaggio nei confronti delle nazioni e organizzazioni arabe presenti sul pianeta.

Altre agenzie di intelligence israeliane, da non confondere con il Mossad, sono lo Shabak (più spesso indicato come Shin Bet), competente per la sicurezza interna dello Stato, il controspionaggio e il servizio delle forze armate, l'Aman, responsabile per la raccolta e l'analisi delle informazioni a carattere militare.

Il Mossad è ufficialmente un servizio "civile" e non utilizza i gradi militari. Ciò nonostante si ritiene che arruoli anche presso l'esercito membri scelti per operazioni "impegnative".

Il quartier generale del Mossad è a Tel Aviv. Il servizio è diviso in diversi dipartimenti:
  • Il Dipartimento per la raccolta delle informazioni: il più importante; è responsabile delle operazioni di spionaggio.
  • Il Dipartimento di azione politica e relazioni diplomatiche: tiene i rapporti con i servizi d'informazione dei paesi amici e con i paesi che non hanno relazioni diplomatiche con Israele.
  • La Divisione Operazioni speciali (Metsada): responsabile delle attività paramilitari.
  • Il Dipartimento LAP (Lohama Psicologhit): cura la guerra psicologica, la propaganda e la disinformazione.
  • Il Dipartimento ricerche: analizza le informazioni ottenute con l'intelligence.
  • Il Dipartimento tecnologico: sviluppa le tecnologie che supportano le operazioni del servizio.
Si ritiene che altri dipartimenti siano tuttora segreti.


Chi sono i sayanim?

I sayanim sono ebrei della diaspora che, per patriottismo, collaborano con il Mossad nell’ambito dello spionaggio o della disinformazione.  

La parola ebraica sayan, al plurale sayanim, designa un ebreo che ama Israele e che, per « patriottismo », collabora con il Mossad in due settori precisamente: o il settore dello spionaggio o in attività di disinformazione, manipolazione, propaganda.I sayanim sono persone ripartite a tutti i livelli e classi sociali della società, presenti nel governo, in parlamento, nel settore dell’economia e dei media e in effetti, in tutti i diversi tipi di mestiere.Prendiamo per esempio il caso di un agente del Mossad che ha bisogno di un nascondiglio: un meccanico può offrire un riparo sicuro. Dunque il Mossad cerca di stabilire relazioni con tutta una serie di persone diverse, suscettibili un giorno o l’altro, di rendergli servizio.
La rete israeliana costituita dai sayanim è potentissima e infiltrata in tutti gli stati mondiali.  

Yasser Arafat è stato ucciso dal Mossad utilizzando il  Polonio 210, 

I  servizi segreti d'Israele sono tre : il Mossad (internazionale), lo Shin Bet (nazionale) e l'Aman (militare). Sulla base di un'estesa documentazione incrociata - relazioni, memorandum, rapporti interni a lungo tenuti segreti, diari privati - analizza i trionfi e gli errori dello spionaggio israeliano, dagli anni Trenta (il periodo che precede la fondazione dello Stato) alla Guerra del Golfo

In Occidente e in Israele è nota come "guerra dei sei giorni", ma nel mondo arabo è chiamata la "guerra di giugno" o semplicemente "la disfatta". In sei giorni di intenso combattimento, nel giugno 1967, Israele ha ottenuto il controllo della Striscia di Gaza e dei Territori, sbaragliando una coalizione di Stati arabi guidata da Siria ed Egitto. Già consigliere della delegazione israeliana presso le Nazioni Unite, membro dello Shalem Center di Gerusalemme, Oren individua in questo evento la radice di tutti i successivi sconvolgimenti che hanno scosso il Medio Oriente: la guerra dello Yom Kippur, la guerra in Libano, la controversia su Gerusalemme e sugli insediamenti dei coloni ebrei.

1948: l'anno di inizio di un conflitto mai davvero concluso.  "ci sarà una guerra perpetua finché uno dei due popoli rivali verrà gettato in mare o nel deserto".

Nel 1948 nacque lo Stato d’Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba (‘catastrofe’), ovvero la cacciata di circa 250.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell’anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d’accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convince i palestinesi ad abbandonare i territori – nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere – pur di facilitare l’ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1988) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel ’48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la direzione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. Ciò comporta, secondo l’autore, enormi implicazioni di natura morale e politica, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine. E nel linguaggio giuridico internazionale, la pulizia etnica è un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”.
Il terrorismo è un’arma che anche noi occidentali abbiamo usato e diffuso in tutte le regioni del mondo per rovesciare regimi, imporre politiche, stabilire nuovi rapporti economici. Esistono le prove, i documenti. Come sempre, basta avere un po’ di tenacia e coraggio. E allora si scopre che chi afferma la legalità e il diritto è il primo a non rispettare i diritti delle persone e a usare la violenza. ....Allora ci vien da chiederci: Chi sono i terroristi? I veri terroristi?

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