mercoledì 12 dicembre 2012

Gaza Streep

Col termine Striscia di Gaza (in araboقطاع غزةQiṭāʿ Ghazza; in ebraico: רצועת עזה, Retzu'at 'Azza) si indica un territorio palestinese confinante con Israele e Egitto nei pressi della città di Gaza. Si tratta di una regione costiera di 360 km² di superficie popolata da circa 1.645.500 abitanti di etnia araba. È rivendicato come parte dello Stato di Palestina.

Quest'area solo dal 29 novembre 2012 è stata riconosciuta come Stato Osservatore dall'O.N.U. Nel gennaio 2006, con una vittoria a sorpresa alle elezioni parlamentari palestinesi del 2006,Hamas ha ottenuto la maggioranza alla camera.[2] A seguito della Battaglia di Gaza (2007) Hamas ha assunto il governo de facto della Striscia di Gaza. L'Egitto ha governato la Striscia di Gaza tra il 1948 e il 1967, e oggi controlla la propria frontiera meridionale tra il deserto del Sinai e la Striscia di Gaza, dalla quale è diviso dalla Philadelphi RouteIsraele ha governato la Striscia di Gaza dal 1967 al 2005, quando si è formalmente ritirato. Ai sensi degli accordi di Oslo firmati tra Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Israele mantiene però il controllo militare dello spazio aereo della Striscia di Gaza, delle frontiere terrestri (attraverso la barriera tra Israele e la Striscia di Gaza) e delle acque territoriali, oltre al controllo de facto delle frontiere.

Dominazione ottomana e britannica (1517-1948) [modifica]

Nel 1517 gli Ottomani conquistano Gaza, e la terranno fino alla Prima guerra mondiale.
Dopo la prima guerra mondiale, Gaza è diventata parte del Mandato britannico della Palestina sotto l'autorità della Società delle Nazioni. Il dominio britannico sulla Palestina si è concluso con la dichiarazione d'indipendenza israeliana nel 1948.

Occupazione egiziana (1948-67) [modifica]

Secondo i termini del piano di partizione delle Nazioni Unite del 1947, la zona di Gaza era destinata a diventare parte di un nuovo Stato arabo. Dopo lo scioglimento del Mandato britannico della Palestina, la successiva Guerra arabo-israeliana del 1947-1948 e la dichiarazione d'indipendenza di Israele (maggio 1948), la striscia di Gaza si ritrovò isolata dal restante territorio palestinese, incuneata tra Israele, l'Egitto e con alle spalle il mare. L'Egitto ne assunse quindi l'amministrazione, analogamente a quanto avvenne al resto dell'ipotizzato stato arabo di Palestina, vale a dire la Cisgiordania, entrata nell'orbita del Regno di Giordania.
La Striscia di Gaza è stata quindi la risultanza di accordi successivi all'armistizio del 1949 tra Egitto e Israele. L'Egitto ha controllato la Striscia dal 1949 (ad eccezione di quattro mesi di occupazione israeliana nel corso della Crisi di Suez del 1956) fino al 1967, senza annetterla formalmente e governandola tramite un'amministrazione militare. Ai rifugiati palestinesinon venne peraltro mai offerta la cittadinanza egiziana.

Occupazione israeliana (1967-1994) [modifica]

Israele ha occupato la Striscia di Gaza nel giugno 1967 durante la guerra dei sei giorni. L'occupazione militare è durata per 27 anni, fino al 1994. Tuttavia, secondo gli accordi di Oslo, Israele mantiene il controllo dello spazio aereo, le acque territoriali, l'accesso off-shore marittimo, l'anagrafe della popolazione, l'ingresso degli stranieri, le importazioni e le esportazioni, nonché il sistema fiscale.
Durante il periodo di occupazione israeliana, Israele ha creato un insediamento, Gush Katif, nell'angolo sud ovest della Striscia, vicino a Rafah e il confine egiziano. In totale, Israele ha creato 21 insediamenti nella Striscia di Gaza, su circa il 20% del totale del territorio. Durante tale periodo l'amministrazione militare è stata anche responsabile per la manutenzione di impianti civili e dei servizi.
Nel maggio 1994, a seguito degli accordi israelo-palestinesi, noti come Accordi di Oslo, ha avuto luogo un graduale trasferimento di autorità governative per i palestinesi. Gran parte della Striscia (tranne che per la liquidazione blocchi militari e le zone insediate) passò sotto il controllo palestinese. Le forze israeliane evacuarono Madīnat Ghazza (Gaza City) e le altre aree urbane, lasciando l'amministrazione alla nuova Autorità Nazionale Palestinese.

Controllo dell'ANP (1994-2007) [modifica]

Bandiera palestinese
Striscia di Gaza
Territori palestinesi
L'Autorità palestinese, guidata da Yasser Arafat, ha scelto la città di Gaza come la sua prima sede provinciale. Nel settembre 1995, Israele e l'OLP firmarono un secondo accordo di pace che estende l'amministrazione dell'Autorità palestinese alla maggior parte delle città della Cisgiordania. La Pubblica Amministrazione della Striscia di Gaza e Cisgiordania sotto la leadership di Arafat ha visto episodi di cattiva gestione.
Il 14 agosto 2005 il governo israeliano ha disposto l'evacuazione della popolazione israeliana dalla "Striscia" e lo smantellamento delle colonie che vi erano state costruite (piano di disimpegno unilaterale israeliano).
Il 15 agosto ebbe inizio l'operazione "Mano tesa ai fratelli", che tendeva a conseguire pacificamente lo sgombero dei coloni israeliani insediatisi nelle Striscia di Gaza e in alcuni insediamenti della Cisgiordania. I soldati israeliani passarono casa per casa, tentando di convincere i coloni rimasti a partire.
Il governo israeliano ordinò ad ogni colono di nazionalità israeliana di abbandonare gli insediamenti entro la mezzanotte, considerando chiunque fosse rimasto oltre il limite prefissato in condizione di illegalità. Dopo la mezzanotte, il governo concesse due giorni di tolleranza, durante i quali le colonie furono progressivamente circondate da 40.000 militari e poliziotti israeliani.
Tutti i coloni che partirono entro la mezzanotte del 16 agosto, ebbero la possibilità di utilizzare mezzi propri e si videro riconosciuto il diritto all'indennizzo stanziato dal governo. Trascorsi i due giorni di tolleranza, dalla mezzanotte del 17 agosto ebbe inizio l'evacuazione forzata: i militari furono autorizzati ad imballare ed a caricare in container beni e mobili rimasti nelle case. I coloni ancora presenti furono spostati di forza dagli insediamenti.
Nella colonia di Nevé Dekalim, l'insediamento più importante della regione, si sono avuti gli scontri più violenti. Qui vivono più di 2.600 persone. In serata era circondato dalla polizia e dai militari. Secondo fonti da verificare un portavoce dell'esercito, parlando degli elementi israeliani più oltranzisti che rifiutavano di abbandonare il territorio palestinese occupato dal 1967, affermò che «il nostro problema non sono gli abitanti originari ma i militanti contrari all'evacuazione che si sono infiltrati illegalmente a Gaza».
Lo sgombero della Striscia terminò il 22 agosto, con il trasferimento delle ultime famiglie della colonia di Netzarim. I soldati impegnati nell'evacuazione furono trasferiti in Cisgiordania, dove vennero evacuati i coloni di Hamesh e Sa-Nur.
L'11 settembre, con una cerimonia molto sobria svoltasi presso i resti della colonia di Nevé Dekalim, i comandanti militari di Israele ammainarono la loro bandiera a Gaza. Verso sera, lunghe colonne di mezzi militari israeliani abbandonarono la Striscia.
Il 12 settembre 2005 il territorio della Striscia di Gaza passò in mano palestinese, e gli abitanti ebbero accesso alle aree che erano state loro precedentemente vietate. Alcuni palestinesi ne approfittano per vendicarsi dell'occupazione dando fuoco alle sinagoghe abbandonate e a circa 10 milioni di dollari di infrastrutture fra cui serre per coltivazioni. Il partito di al-Fatḥ governa in questo modo ufficialmente sulla striscia di Gaza, primo pezzo dello Stato di Palestina.

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